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Un anello di congiunzione tra il sistema educativo dei giovani e il mercato del lavoro

Tempo di lettura: 3 minuti

Un anello di congiunzione tra il sistema educativo dei giovani e il mercato del lavoro

Costruzioni, Ambiente e Territorio, un corso di studi per “toccare con mano” realtà oggettive del mondo del calcestruzzo

Vi è un impegno per l’Istituto Italiano per il Calcestruzzo che è quello di fare entrare il mondo del lavoro nel mondo della scuola e aiutare i ragazzi a orientarsi efficacemente nell’ambito lavorativo e contemporaneamente consentire alle imprese di disporre di competenze maggiormente qualificate. Nel settore delle costruzioni in calcestruzzo è sempre più frequente imbattersi in situazioni di scarsa conoscenza della materia a tutti i livelli, con il conseguente degrado delle strutture che si realizzano. Davanti a un così triste scenario la soluzione è quella di cominciare a cambiare partendo  dalle più o meno piccole realtà.

Questa convinzione e certezza è stata il motore che ha portato l’Istituto a impegnarsi nell’ambito della formazione professionale. La vision che l’Istituto ha per la formazione dei giovani e degli operatori del mercato edile si realizza in proposte di corsi formativi rivolti alle scuole e a tutti gli attori del settore edile. Lo scopo è quello di incrementare il livello qualitativo della forza lavoro del mondo del calcestruzzo, attraverso formazione approfondita e di qualità. In questo contesto, vengono svolti corsi avanzati per tecnologo del calcestruzzo.

Una parte dei destinatari sono studenti del corso di studi “Costruzioni, Ambiente e Territorio” provenienti dagli Istituti Superiori che integrano il progetto di alternanza scuola-lavoro approfondendo le tematiche inerenti alla tecnologia del calcestruzzo e dei suoi componenti. I corsi, strutturati con una parte di teoria e una parte pratica di laboratorio, approfondiscono temi di  tecnologia e qualità di aggregati, cementi, additivi e calcestruzzi, toccando anche gli aspetti normativi e di durabilità delle opere. Nella parte pratica i ragazzi, divisi in gruppi, progettano e realizzano calcestruzzi adeguati alle diverse tipologie di struttura e condizioni ambientali loro assegnate, partendo dall’analisi e scelta dei componenti più idonei alle specifiche necessità fino ad  arrivare al confezionamento della miscela e dei relativi provini per i test.

La teoria e la sua messa in pratica con l’utilizzo di provette, setacci, malte plastiche e numerosi altri tests, fanno sì che gli argomenti trattati prendano forma “concretizzandosi” in qualcosa di reale che aiuta ad approfondire e immagazzinare le nozioni teoriche.

La partecipazione attiva degli studenti che ascoltano e lavorano in laboratorio contribuisce alla buona riuscita dei corsi testimoniata, oltre che dal gradimento espresso dai partecipanti e dalle scuole stesse, anche dagli esiti dei test di uscita attraverso i quali si constata continuamente il raggiungimento di un più che sufficiente grado di apprendimento delle nozioni fornite.

Anche il clima sereno e di stima reciproca che si crea aiuta a realizzare un percorso intenso e molto proficuo che consente agli allievi di “toccare con mano” realtà oggettive del mondo del calcestruzzo.

Per l’Istituto Italiano per il Calcestruzzo approntare e svolgere questi corsi comporta un impegno non indifferente che è supportato, però, dalla passione di comunicare e trasferire conoscenze e dalla convinzione che tutto questo assume un’importanza strategica perché diventa forma d’investimento anche per le aziende.

Durante lo svolgimento dei corsi si impara a conoscere gli studenti, le loro storie e aspettative ed è capitato di apprendere che molti degli studenti della scuola serale hanno usufruito volontariamente di giorni di ferie dal lavoro per partecipare ai nostri percorsi.

Questo, oltre che a spronarci a un impegno e passione maggiore, ci porta a una riflessione su come oggi l’aver sperimentato il “lavorare” evidenzi e renda consapevoli di una divergenza tra le proprie aspirazioni e quello che invece offre il mercato a chi manca di competenza e conoscenza.

Si evidenzia quindi il forte bisogno che i ragazzi hanno di essere stimolati positivamente, aiutati a maturare e ad avere il coraggio di esprimere le loro attitudini e capacità. Questo deve avvenire soprattutto attraverso la scuola come luogo di formazione personale e professionale e come istituzione strettamente legata al mercato del lavoro da cui apprendere le esigenze per poi formare  nuove conoscenze ed esperienze.

Spesso oggi chi sta dalla parte dei Datori di Lavoro riscontra una divergenza tra i profili richiesti e le reali competenze dei candidati e questo è sicuramente legato a uno scarso dialogo e incontro tra sistema educativo e il mondo reale del lavoro.

L’istituto Italiano per il Calcestruzzo assume volentieri il ruolo di partner per diventare l’anello di congiunzione tra sistema educativo e mercato del lavoro ed è sempre disponibile ad accogliere gli studenti per periodi di apprendimento con l’obiettivo di creare qualità per la futura forza lavoro che dovrà essere in grado di offrire alle imprese un know out specialistico e immediatamente  disponibile.

Infatti è certo che la vera differenza la fa la padronanza delle nozioni e la preparazione personale. Non bisogna però dimenticare, come ribadisce sempre ai ragazzi il Presidente dell’Istituto Italiano per il Calcestruzzo, Geom. Silvio Cocco, la necessità di mettere passione in quello che si fa perché è il vero motore che porta a fare bene quanto ti viene insegnato e amarlo per farlo fruttare.

Credits Speciale CNI – Il Giornale Dell’Ingegnere

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