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Ecco i calcestruzzi super-resistenti. La Tekna Chem cresce senza sosta in un settore decimato dalla crisi

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Ecco i calcestruzzi super-resistenti. La Tekna Chem cresce senza sosta in un settore decimato dalla crisi

«NOI OPERIAMO in un settore che negli ultimi 15 anni ha perso il 74 per cento della produzione. Molte aziende hanno chiuso. Noi invece abbiamo aumentato fatturato con buoni utili». Il settore è quello del calcestruzzo. Le parole sono quelle di Silvio Cocco (nella foto), fondatore e amministratore delegato della Tekna Chem. Ma come è stato possibile? «Avevo davanti a me due strade: chiudere o darmi da fare per sopravvivere. Ho scelto la seconda». E ancor più sorprendente è se a fare questa scelta è un uomo oggi alla «soglia degli 80 anni», dice lui, ma con la forza e la voglia di un giovane rampante. Il suo capannone è un continuo cantiere e ha un laboratorio «per testare e studiare nuovi materiali» che nemmeno alla Nasa. «Occorreva investire sui giovani, ricerca e sviluppo ma nel contempo effettuare operazioni che permettessero di mantenere in vita l’azienda. Questa seconda cosa si poteva fare solo puntando sul mercato estero». Così Silvio Cocco (nella foto), un diploma da geometra e una vita passata in aziende del campo edile fino alla fondazione della Tekna Chem nel 1995, decide di andare in Algeria. «Sì, aprire una fabbrica in Algeria! Tutti mi dicevano che era una follia. Un Paese con enormi ricchezze ma dalla grande instabilità. Ma io ci credevo, l’ho fatto e i risultati mi hanno dato ragione».

OGGI Tekna Chem Algeria, di cui Cocco è socio al 50%, vanta un fatturato intorno ai 30 milioni di euro e dà lavoro a 89 persone. «Un fatturato tutto realizzato nel Paese Nordafricano», dice Cocco mentre la Tekna Chem Italia ha un giro d’affari di 20 milioni di euro (l’80% dei quali generati dalle esportazioni) con una trentina di addetti. Ma Silvio Cocco non ha smesso di rilanciare. «Cinque anni fa ho deciso di investire in un nuovo capannone qui a Renate lasciando la storica sede di Canonica di Triuggio». Un capannone enorme che ancora oggi è un cantiere in continua espansione e che ospiterà le nuove aule dell’Istituto Italiano per il Calcestruzzo, una scuola unica in Italia, creata da Cocco 17 anni fa, che permette a decine di giovani aspiranti geometri di diventare Tecnologo del Calcestruzzo. «Questa scuola ha permesso negli anni di formare migliaia di ragazzi per le esigenze del mondo del lavoro. Alcuni sono rimasti con noi e lavorando nei nostri laboratori hanno permesso oggi alla Tekna Chem di essere una delle poche aziende ad avere una gamma di prodotti unica al mondo». In particolare il calcestruzzo Aeternum. «Partendo dallo studio della malta di Pompei che resiste da migliaia di anni, mentre oggi i ponti crollano dopo poco, abbiamo creato un calcestruzzo dalla durata lunghissima». Ma non solo.

«NEI NOSTRI laboratori è nato anche un calcestruzzo super-resistente. Se il normale calcestruzzo è in grado di resistere a pressioni di 300 chili per centimetro quadrato noi ne abbiamo realizzato uno che resiste a 650 chili. Le dirò di più. Per il concio della nuova galleria del Brennero ne abbiamo creato uno che arriva a sopportare 1.100 chili per centimetro». Ma la prima rivoluzione risale a 15 anni fa quando Tekna Chem ha messo a punto una pavimentazione in cemento senza giunti. «Tutti ci davano dei pazzi ma ce l’abbiamo fatta». La prima pavimentazione è ancora lì da vedere ed è stata posata alla Tenax di Sartori. «Oggi è esattamente come il giorno della consegna!», dice Cocco. Poi da lì ne abbiamo fatti a centinaia superando il milione di metri quadrati: dai pastifici Gragnano e Molisana, alla Prada di Montevarchi alle acciaierie di Marghera ai supermercati Conad e Famila, per dirne alcuni. E la Tekna non è solo calcestruzzi. «Per affrontare la crisi abbiamo iniziato a realizzare isolanti, resine, detergenti, sigillanti di altissima qualità su cui i nostri concorrenti non possono contare», conclude Cocco.

 

Formazione. Così l’impresa fa scuola

È UNA vera e propria “Università del calcestruzzo”. «Attualmente è frequentata da 350 ragazzi degli istituti per geometra», spiega Stefano Cocco che l’ha fondata e ne è presidente. Un’avventura che parte da una precisa convinzione. «Oggi molto spesso le scuole non preparano alle effettive esigenze del mondo del lavoro. Una volta diplomati i ragazzi non possono sentirsi rispondere dalle aziende: “Ripassi quando saprà fare qualcosa”». Per questo 17 anni fa Silvio Cocco ha incominciato a girare negli istituti superiori per geometri del territorio parlando con i presidi. «Ho offerto loro la possibilità di mandare gratis i ragazzi nei nostri laboratori e a frequentare corsi che li formassero su cosa è e come si lavora il calcestruzzo. Non tutti, purtroppo, hanno capito il valore di questa opportunità. Qui diventano tecnologi del calcestruzzo». Sì, perché i soldi per mandare avanti l’istituto ce li mette lui di tasca sua. «È una cosa che andrebbe fatta in ogni settore. Ha un costo relativo e benefici enormi. Alcuni ragazzi sono rimasti a lavorare da noi, altri, grazie a questa formazione, hanno trovato lavoro in altre aziende. Portiamo i ragazzi nelle cementerie e nelle cave per toccare con mano e imparare come si estrae la materia prima, come si lavora e come viene trasportata e trasformata».

I CORSI sono rivolti ai ragazzi che frequentano la terza, la quarta e la quinta geometri. I ragazzi possono sfruttare i laboratori della Tekna Chem e frequentare le lezioni nell’aula magna “Quinto Cocco” all’interno del capannone «ma presto inaugureremo le nuove aule», dice il presidente a dimostrazione del fatto che non si ferma mai. Un professore unico. Basta leggere le emozionanti lettere di ringraziamento che i ragazzi gli scrivono alla fine dei corsi per rendersene conto. «Una gratificazione che ripaga di ogni sforzo».

Formazione: Così l’impresa fa scuola

 

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