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Custodi del processo per certificare l’innovazione durevole

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Custodi del processo per certificare l’innovazione durevole

Dove si sta avviando la cultura del calcestruzzo? Certamente verso la consapevolezza di una conoscenza tecnologica fondata sul valore della formazione e della ricerca

Che significato può avere per noi la parola “consulenza”, al di là delle troppe accezioni generiche che non riescono a delinearne con precisione gli esatti confini e le possibili, utili prospettive? Per noi consulenza vuol dire riuscire a offrire un’autentica “educazione alla ricerca” a tutti coloro che ce lo chiedono, alle imprese e ai progettisti, ai responsabili delle grandi opere come ai fornitori di tecnologie e servizi.

Fin dalla sua nascita IIC, l’Istituto Italiano per il Calcestruzzo, ha cercato di conferire a tutta la filiera del calcestruzzo committente, ai produttori di materie prime, dall’Ente all’operatore finale, un impulso di conoscenza che rinnovasse in modo decisivo le soluzioni tecniche e soprattutto l’abito fondamentale della “best practice” in cantiere.

Considerando l’ambito in evoluzione degli additivi, ad esempio, l’impiego di compound inediti di ultima generazione (come la recentissima gamma Aeternum), ha conferito nuovo valore strutturale alle realizzazioni di tutti quegli operatori che richiedono una miscela totalmente impermeabile resistente alla compressione meccanica, con la capacità al contempo di fronteggiare le aggressioni chimiche e atmosferiche a cui sono sottoposte determinate infrastrutture sensibili (come gli alvei dei canali, delle vie d’acqua artificiali e, in generale, di tutte le opere destinate a sostenere l’impatto notevole dei servizi di erogazione idrica). Le richieste di innovazione da parte delle imprese sono egualmente pressanti e riguardano gli ambiti più disparati. Vorremmo ricordare, ancora a titolo esemplificativo, la domanda di qualità che si evince dal settore delle pavimentazioni industriali, dove l’impiego di calcestruzzo post-teso, secondo una messa in opera scientifica e rigorosa è coessenziale al mantenimento strutturale e all’abbattimento di esigenze anche gravi di manutenzione straordinaria.

La crescita culturale è il fulcro di tutta l’azione di IIC nei confronti di chi, nel suo lavoro, contempla davvero l’anelito al miglioramento, al progresso tecnico, alla qualità di un’offerta che non deve mai sclerotizzarsi nella consuetudine più banale. Il nostro è un Paese destinato ad assolvere il ruolo di traghettatore di merci e servizi, con la creazione e lo sviluppo di sedi e impianti destinati alla logistica. L’implementazione del calcestruzzo post-teso serve proprio a corroborare le esigenze di prestazione e di mantenimento delle caratteristiche delle pavimentazioni “esigenti”, stressate da un passaggio frequente di veicoli per il trasporto di merci pesanti e di carichi enormi che mettono a dura prova l’integrità della superficie stessa.

Le esigenze della ricerca si abbinano, per IIC, a un’altra istanza inderogabile: quella del controllo e della verifica permanente di qualità. A partire dall’analisi degli aggregati nei siti di estrazione, i nostri tecnici redigono rapporti completi e dettagliati, affiancando l’azienda costruttrice in tutte le fasi di progetto legate alle tipologie da realizzare.

Custodi del processo per certificare l'innovazione durevole

L’esempio della prefabbricazione industriale rende bene l’idea di uno scambio continuo di know-how che fa maturare la concezione di nuovi prodotti sottoposti a test di efficacia e a prove specifiche. Le richieste attuali dell’industria, rivolte alla ricerca moderna sul calcestruzzo, fanno emergere sempre di più, come abbiamo avuto modo di sottolineare prima, la sua “durabilità”, la sua funzione di resistenza al degrado strutturale.

Sono le stesse istanze prese in considerazione dalla normativa europea con l’adozione della UNI EN 206-1, concentrata soprattutto sulla stessa triade di proprietà cardine dei conglomerati: resistenza meccanica, impermeabilità e durabilità in relazione all’ambiente circostante. Tre punti irrinunciabili per un produttore che tenga conto di un materiale ottenuto che contempli prerogative di tenacia di fronte alle sollecitazioni in esercizio, protezione dai contesti e dai fenomeni idrici e scongiuramento dell’erosione causata dalle circostanze atmosferiche.

Che cosa determina allora una discriminante certa di qualità?

Soprattutto la formazione professionale dei tecnici, o meglio dei tecnologi del nostro settore, identificati come figure fondamentali in grado di certificare la qualità di tutti i costituenti del calcestruzzo. L’impegno di IIC nelle scuole per geometri e nelle università, di cui testimoniamo continuamente la rilevanza e la cura assidua, è una pietra d’angolo della nostra missione. Conoscenza dei siti estrattivi, analisi attenta degli aggregati e delle miscele ma – non va dimenticato – anche considerazione attenta del progresso tecnologico applicato agli impianti nella direttrice di un’automazione sempre più elevata ed efficace e del recepimento – anche in Italia – degli indispensabili sistemi di mescolazione previsti normalmente in tutti i paesi industrialmente e tecnologicamente avanzati. Quella della mescolazione del calcestruzzo è una delle battaglie di qualità e progresso che IIC, attraverso gli appelli del nostro presidente Silvio Cocco, ha fatto sua ormai da molti anni.

La legge nazionale deve contemplare l’obbligo di previsione del mescolatore negli impianti oggetto di appalto. E qui torniamo all’inizio del ciclo, alla qualità indefettibile del calcestruzzo, con minori rischi di permeabilità del materiale agli agenti esterni per un valore incrementato, immediatamente riscontrabile dell’opera.

Il sistema-Paese è l’ultimo tassello di cui auspichiamo l’incastro puntuale nella sezione della serietà e del rigore.

Se il calcestruzzo è una conquista di progresso irrinunciabile per l’industria delle costruzioni, allora la sua difesa e la protezione da qualsiasi turbativa politica e culturale deve costituire un baluardo di certezza basato sul diritto e sulla capacità di decisione legislativa. Nella falange che avanza a favore di questa nuova era di consapevolezza, noi di IIC ci siamo ancora come protagonisti irriducibili, in prima linea. Con il piglio dei combattenti più coraggiosi e indomiti per resistere, durare nel tempo e preservare lo scrigno di una conoscenza tecnica assoluta e inestimabile.

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Costruzioni | Giugno 2014

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